Preselezione
Gli oggetti ingombranti vengono selezionati a mano e allontanati
Uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 per un futuro sostenibile è dedicato alla valorizzazione dei rifiuti. Il trattamento di quelli in plastica inizia dall’operazione di selezione: l'impianto di Beinasco, in provincia di Torino, è il centro di Acea dedicato a questa fase preparatoria al riciclo.
In linea con il suo impegno nell'economia circolare e nello sviluppo sostenibile Acea svolge attività di selezione e recupero degli imballaggi in plastica tramite l’impianto di Beinasco, uno tra i più importanti centri di selezione italiani per il recupero delle plastiche provenienti dalla raccolta differenziata. Si tratta di un Centro di Selezione Secondaria (CSS) che si occupa della preparazione e dell’avvio al riciclo di imballaggi in plastica e plastica-metallo provenienti dalla raccolta differenziata urbana, in particolare quella effettuata in Valle d’Aosta e Piemonte.
All’interno dell’impianto la plastica viene sottoposta a un processo di selezione industriale quasi completamente automatizzato.
Dopo il primo lavoro di differenziazione fatto a livello domestico dai cittadini la selezione rappresenta il passaggio fondamentale che precede il riciclo. Questa tappa preliminare comprende due operazioni accurate: la pre-pulizia dai corpi estranei che comprometterebbero le successive lavorazioni industriali e la separazione delle materie plastiche in base alle differenti matrici polimeriche (nel caso dei contenitori per liquidi alimentari avviene in base alla colorazione).
Le plastiche non sono tutte uguali: possono essere realizzate in polimeri di diverso tipo con colori differenti. I Centri di Selezione come quello di Beinasco le dividono in gruppi omogenei e compatibili, per aumentare le possibilità di utilizzo e diffusione del materiale che verrà riciclato.
Le plastiche eterogenee entrano nell’impianto attraverso nastri trasportatori. Come prima cosa gli addetti selezionano a mano gli oggetti più voluminosi e allontanano i rifiuti estranei al flusso primario di lavoro sugli imballaggi.
Preselezione
Gli oggetti ingombranti vengono selezionati a mano e allontanati
Apertura sacchi
I sacchetti vengono lacerati in modo automatico e inviati alla linea di valorizzazione apposita; il contenuto è disteso sui nastri
Vagliatura circolare
I corpi plastici vengono divisi per dimensione. Quelli più piccoli vengono passati “al setaccio” e avviati su una linea dedicata, il resto prosegue il percorso.
Vagliatura balistica
I corpi rotolanti vengono divisi dai corpi piatti grazie ai movimenti sussultori della macchina.
Separazione magnetica
Le parti in ferro e metallo sono separate e raccolte in container per la vendita e il riciclo.
Selezione automatizzata
Contenitori e bottiglie sono divisi in base a polimero e colore. Apposite macchine tecnologicamente all’avanguardia dividono questi imballaggi e attraverso soffi d’aria li indirizzano in silos di accumulo.
Controllo qualità manuale
I diversi tipi di plastica selezionati dalle macchine sono oggetto di un attento e indispensabile controllo di qualità da parte degli operatori.
Pressatura
Gli imballaggi, ora omogenei per colorazione e tipologia, vengono pressati in balle da circa 1 m3 pronti per l’invio alle aziende di trasformazione.
I processi delle fasi centrali sono eseguiti in completa automazione da macchine all’avanguardia. Come i cosiddetti “detettori ottici” che eseguono il passaggio più importante della selezione: dividono le plastiche per polimero e colore sfruttando la spettrometria a raggi infrarossi, che colpiscono i rifiuti in transito sui nastri individuando così le differenze nei materiali dalle lunghezze delle onde riflesse.
Alla fine della selezione industriale le plastiche riciclabili si preparano all’uscita dall’impianto: vengono controllate manualmente da operatori, poi stoccate in balle pronte per essere spedite agli impianti di lavaggio e riciclo.
PET
Le bottiglie di plastica azzurrata, multicolore, trasparente/bianca e opache
HDPE
Il polietilene ad alta densità dei flaconi per detergenti
Film in polietilene
Sacchetti, confezioni di bottiglie, imballi filmosi divisi per dimensione
IPP
Contenitori rigidi di polipropilene
VPET
Vaschette alimentari per conservazione degli alimenti
Cassette
Per la raccolta di frutta e verdura
Plasmix
Insieme di plastiche eterogene rigide e flessibili
L’acquisizione della società Demap, proprietaria dell’impianto di Beinasco, ha rappresentato solo il primo passo del Gruppo Acea nel settore della valorizzazione dei rifiuti in plastica, dove intende posizionarsi come operatore di rilievo. L’impianto ha una potenzialità di trattamento fino a 75mila tonnellate di materiale all’anno.
Acea ha acquisito inoltre le società Ferrocart e Cavallari, titolari di quattro impianti che operano nelle province di Terni e Ancona svolgendo attività di selezione e recupero di carta, ferro, legname, plastica e metalli con una capacità autorizzata totale di oltre 145 mila tonnellate annue. Sono anche attive nella gestione della raccolta differenziata di scarti di produzione e imballaggi oltre che nello smaltimento di rifiuti, principalmente per conto di Corepla (“Consorzio Nazionale per la Raccolta, Riciclo e Recupero degli Imballaggi in Plastica”).
L’impegno di Acea nell’economia circolare e in particolare nel settore del trattamento delle plastiche da riciclo contribuirà al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (o SDG, Sustainable Development Goals) inseriti nell’Agenda 2030 dall’ONU. Tra tutti l’Obiettivo 12: Consumo e produzione responsabili, focalizzato sul riciclo dei rifiuti. A beneficio dell’ambiente e degli ecosistemi del futuro, la plastica differenziata seguirà rotte sempre più ecosostenibili, che portano a centri specializzati di selezione e trattamento del materiale da riciclo.