In ottica di sviluppo sostenibile, Acea punta su energie rinnovabili, carbon neutrality e riqualificazione energetica.
Nel 2023 Acea si è confermata nella categoria “leadership” della graduatoria del Carbon Disclosure Project (CDP), un’organizzazione no-profit indipendente che supporta le aziende nel misurare e comunicare il proprio impatto sul climate change.
Il modello di business del Gruppo coniuga la dimensione industriale alla tutela dell’ambiente, integrando le proprie attività con l’impegno nella transizione energetica.
Entro il 2028 infatti sono stati previsti circa 5,5 miliardi di investimenti correlati ad ambiti di sostenibilità e in linea con gli sdg, tra cui la tutela e la gestione della risorsa idrica, lo sviluppo della mobilità sostenibile, l’aumento delle fonti energetiche rinnovabili, la resilienza delle infrastrutture elettriche e idriche. Queste azioni confermano l’attenzione di Acea nel percorso di sviluppo in ottica di transizione ecologica ed economia circolare con l’obiettivo di contribuire a raggiungere 14 Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Con questa espressione viene indicata la graduale adozione di fonti di energia rinnovabile, come l’eolico, l’idroelettrico o il fotovoltaico, invece di fonti ad alto livello emissivo di CO2: un processo di trasformazione che si inserisce in un più ampio passaggio verso strategie di sviluppo sostenibile, anche in ottica di economia circolare.
In questa direzione si muove il Green Deal europeo, ovvero un insieme di iniziative politiche che puntano alla neutralità climatica entro il 2050. In Italia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha accolto la strategia di crescita EU e il Ministero della Transizione Ecologica ha stanziato circa 69,8 miliardi destinati alla rivoluzione verde. Gli investimenti sono destinati a quattro aree d’intervento: efficienza e riqualificazione degli edifici; fonti energetiche rinnovabili e mobilità locale sostenibile; tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica; impresa verde ed economia circolare.
Inoltre, nel corso della conferenza sul clima Cop26 di Glasgow sono stati siglati diversi accordi tra i Paesi che fanno parte delle Nazioni Unite. Il primo e più importante è volto a ridurre gradualmente l’utilizzo del carbone tra i firmatari. Durante la conferenza sono stati raggiunti anche diversi concordati su temi specifici della transizione energetica stipulati tra vari gruppi di Paesi. Tra questi ci sono un progetto per rafforzare la mobilità elettrica tra il 2035 e il 2040, un accordo contro la deforestazione e un’iniziativa per ridurre del 30% le emissioni di metano entro il 2030.
A novembre 2022 si è svolta a Sharm el-Sheikh la COP27. I negoziati hanno seguito linee d’azione relative a cinque tematiche: la decarbonizzazione, l’adattamento climatico, la natura, il cibo e l’acqua. La Conferenza si è conclusa con l’emanazione del Sharm el-Sheikh Implementation Plan che mantiene quanto ratificato nel Glasgow Climate Pact (COP26). Inoltre nel 2023 durante la COP28 di Dubai le parti hanno concordato un Accordo per accelerare la transizione globale promuovendo l'approccio "transition away", con l'inclusione per la prima volta nella storia di un esplicito riferimento al superamento dei combustibili fossili per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Si è anche convenuto di triplicare la capacità dell'energia rinnovabile e raddoppiare gli sforzi nell'efficienza energetica.
Negli anni il Gruppo ha avviato diverse attività per contribuire attivamente al cambiamento in corso.
Le multiutility svolgono un ruolo fondamentale nel percorso collettivo di transizione ecologica, considerando che operano sul territorio e forniscono servizi primari nei settori dell’idrico, dell’energia e dell’ambiente. In Acea questo percorso è già una realtà: un impegno condiviso con tutti gli stakeholder interni ed esterni. Così che ognuno possa partecipare in modo attivo allo sviluppo sostenibile per un futuro migliore.