In Acea è stata inaugurata la collaborazione con Pedius, l’app che aiuta le persone sorde a telefonare.
"L’idea è nata in modo quasi casuale. Ho scoperto in tv la storia di un ragazzo sordo che dopo un incidente stradale non è riuscito a chiamare i soccorsi. Non potevo credere che con tutta la tecnologia a disposizione ancora non esistesse uno strumento per far telefonare le persone sorde. Così, da consulente informatico, ho iniziato a pensare a come realizzarlo."
Lorenzo Di Ciaccio, founder di Pedius, una giovane startup italiana
Una bella storia di inclusione e tecnologia al servizio delle persone che collega l’antica Roma a un’innovativa startup.
Monica è al settimo mese di gravidanza e sta leggendo un libro in relax quando sente un dolore. Il primo istinto sarebbe afferrare il telefono per chiamare aiuto. Un gesto semplice per tutti: solo che Monica è sorda.
“In quel periodo stavo partecipando al test per lo sviluppo di una nuova app, pensata proprio per aiutare le persone sorde a telefonare. Così l’ho usata ed è stata la mia salvezza: ho chiamato il soccorso medico e in pochi minuti un dottore mi ha raggiunta a casa”.
Grazie alla tecnologia di sintesi vocale, l’app Pedius permette alle persone non udenti di telefonare in modo semplice: scrivendo. L’utente sordo infatti scrive un messaggio nella chat di Pedius: il testo viene inviato al destinatario e letto da una voce artificiale. Viceversa, quando l’interlocutore parla dall’altra parte del telefono, le sue parole si trasformano istantaneamente in testo scritto da visualizzare sul display del dispositivo. Oggi l’app Pedius è scaricabile gratuitamente da Play Store e App Store. Grazie alle convenzioni attive con decine di aziende, permette alle persone sorde di accedere anche ai servizi di call center.
“Monica mandò al nostro team una bella mail per ringraziarci. A distanza di anni, quella mail è sempre incorniciata in ufficio per ricordarci il valore del lavoro che stiamo facendo e come possiamo cambiare la vita delle persone.” Continua Lorenzo.
L’incontro con Acea avviene attraverso il team di Innovation. “In Acea crediamo fortemente nel valore dell’inclusione. E cerchiamo di renderlo concreto attraverso i servizi che forniamo ai nostri clienti”. Spiega Antonio Scarnera del team Innovation. “Il primo passo in questa direzione è stato l’invio gratuito della bolletta in linguaggio braille per i clienti non vedenti: una novità accolta da tante risposte positive che ci ha spinto ad andare avanti con queste iniziative, per dare ad ognuno dei nostri clienti il diritto di accedere ai servizi di customer service.”
Ora le persone sorde possono chiamare il call center Acea con Pedius per chiedere assistenza approfittando anche di una linea con una coda dedicata e prioritaria.
"Gli operatori del call center Acea sono stati coinvolti in un corso di formazione dedicato, in cui non abbiamo solo illustrato come utilizzare le funzionalità dell’app nel lavoro quotidiano.” Racconta Lorenzo Di Ciaccio.
“Abbiamo aiutato gli operatori a entrare nella cultura delle persone sorde, ad approfondirne gli aspetti e comprendere le loro necessità per relazionarsi al meglio.”
La formazione è stata un successo e ha portato anche a una collaborazione attiva con gli operatori che hanno contribuito con i loro suggerimenti a creare un glossario dedicato a chi è sordo e su cui la tecnologia di Pedius si basa per tradurre le parole scritte in fonemi e viceversa.
L’entusiasmo per l’adozione di Pedius si è presto diffuso anche tra le persone sorde che lavorano all’interno del Gruppo Acea.
Come Stefano Scrignoli, Areti.
“La qualità della trascrizione da testo a voce e viceversa è molto alta. Noi sordi non abbiamo possibilità chiamare al telefono: ora possiamo farlo.”
Quella di Pedius è una bella storia che racconta come la tecnologia, se guidata dai veri bisogni delle persone, può diventare volano per l’inclusione.
Chissà quanto sarebbe orgoglioso Quintus Pedius, il primo sordo documentato dalla storia, dal quale deriva proprio il nome dell’app. Figlio di un senatore romano, Quintus Pedius visse nell’antica Roma nella seconda metà del I secolo a.C. e sfidando le convenzioni dell’epoca divenne un importante pittore, dimostrando alle persone sorde che nessuna possibilità può essere loro preclusa. Un messaggio che, oltre duemila anni dopo, sembra essere perfettamente interpretato dal suo pronipote digitale.
Acea è stata sponsor ed espositore a Maker Faire Rome, una delle più importanti iniziative in Europa dedicate all'innovazione.