Il volo delle api racconta la qualità dell'aria

 

Acea promuove una crescita industriale attenta alla salvaguardia del territorio e alla sostenibilità ambientale. Lo dimostra il progetto di biomonitoraggio Urbees con 150mila api che vivono nell’area attorno all’impianto di termovalorizzazione di San Vittore del Lazio.

Api in volo Api in volo

“Buongiorno Antonio, salutaci le nostre api!”

si sente dire Antonio Barletta quando arriva a San Vittore per le periodiche visite all’apiario.

 

Antonio Barletta è uno specialista di apicoltura urbana che nella primavera del 2020 ha portato in Acea Ambiente l’idea di Urbees: installare tre arnie presso l’impianto per condurre il biomonitoraggio ambientale dell’area circostante. Nel 2023 le api hanno prodotto 40kg di miele, confermando la salubrità dell’aria nel territorio.

Il biomonitoraggio è un metodo che permette di controllare la qualità ambientale di un ecosistema osservando il comportamento degli organismi viventi che vi vengono introdotti.

Biomonitoraggio per la biodiversità

 

"Gli operatori del call center Acea sono stati coinvolti in un corso di formazione dedicato, in cui non abbiamo solo illustrato come utilizzare le funzionalità dell’app nel lavoro quotidiano.” Racconta Lorenzo Di Ciaccio. “Abbiamo aiutato gli operatori a entrare nella cultura delle persone sorde, ad approfondirne gli aspetti e comprendere le loro necessità per relazionarsi al meglio.”


La formazione è stata un successo e ha portato anche a una collaborazione attiva con gli operatori che hanno contribuito con i loro suggerimenti a creare un glossario dedicato a chi è sordo e su cui la tecnologia di Pedius si basa per tradurre le parole scritte in fonemi e viceversa.

"Si scelgono le api come insetti bioindicatori perché sono capaci di rendere l’alveare una vera centralina ambientale. Le api, infatti, replicano lo stesso tipo di comportamento ogni giorno: si allontanano dall’arnia per compiere voli di perlustrazione, poi rientrano trasportando (nella peluria e sulle ali) tutte le preziose informazioni raccolte sull’ambiente esplorato."

 


Claudia Lena, Business & Process Transformation Acea Ambiente

L’apicultore inizialmente si è occupato di individuare un luogo dove posizionare gli alveari che fosse adatto alla vita dell’ape, per rendere lo studio fattibile tutelando allo stesso tempo la specie. Quindi, Acea Ambiente e Antonio Barletta hanno coinvolto in Urbees un terzo partner tecnicola professoressa Negri dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, un’entomologa nota a livello nazionale per i suoi studi sulle api.


Dopo uno studio preliminare sull’area di San Vittore e sulla famiglia di api installata presso l’impianto, l’Università ha definito le linee guida metodologiche per lo svolgimento del biomonitoraggio, dal trattamento degli alveari alla tipologia di campionamento da effettuare.

Biomonitoring for biodiversity

Api e qualità dell'aria

 

 

L’analisi si effettua una volta al mese presso i laboratori dell’Università Cattolica di Milano e riguarda le api cosiddette bottinatrici, ossia quelle che hanno il compito di recarsi fuori dall’alveare per raccogliere il polline, il nettare e l’acqua necessari alla vita dell’intera colonia.
Come già verificato in passato con analisi ambientali canoniche, il biomonitoraggio ha dimostrato che i sistemi dell’impianto trattengono le emissioni senza mandarle all’esterno.


Il progetto ha comprovato proprio l’assenza di polveri sulle ali delle api riconducibili alla fonte di emissione. “I ricercatori della Cattolica conoscono la morfologia della particella tipica del processo di alta combustione. Se quindi non trovano quella stessa morfologia e composizione chimica nelle analisi, possiamo affermare che sulle ali delle api non sono presenti polveri che provengono dal processo di combustione che avviene nel nostro impianto” spiega Claudia.

Urbees e i numeri del monitoraggio

3

arnie installate presso l'impianto

150 .000

api mediamente presenti

7 km²

area interessata dal volo delle api

40 kg

miele prodotto dalle api nel 2023

 

 

 

 

Le api oltre al miele per le loro esigenze ne hanno prodotto un surplus: “noi lo abbiamo assaggiato ed è molto buono. A dire il vero, io ho voluto provarlo direttamente dal favo prima ancora che venisse raccolto nei vasetti di vetro” racconta Ilir.
“In questo periodo abbiamo imparato moltissimo su un mondo a noi prima sconosciuto. Ci è stato spiegato che se l’ape non si trova bene nell’area in cui vive sciama via e va alla ricerca di nuovi posti dove c’è più cibo e una condizione ambientale diversa. Siamo felici che le api di San Vittore siano rimaste con noi!” aggiungono Claudia e Ilir.

Il progetto Urbees è partito a metà del 2020: gli alveari sono stati installati a fine maggio e la raccolta del miele è stata fatta ad agosto. La collaborazione sarebbe dovuta terminare ma Acea l’ha estesa.

 

“Il progetto è stato talmente ben accolto che nell’area industriale c’è l’intenzione di replicarlo con la stessa modalità, laddove possibile, negli altri impianti di Acea Ambiente”

dice David Giacanelli, Acea Spa.

 

Nel 2023 sono stati prodotti 40 kg di miele, distinti in tre tipologie “Miele 41 fiori”, “Miele 34 fiori” e “Miele 46 fiori”, composti da altrettante specie botaniche. Dalle analisi sui campioni di miele prodotto sono state rilevate un totale di 83 specie differenti di piante da cui si è potuto calcolare un elevato indice di biodiversità floreale.

 

A San Vittore del Lazio si sono tutti affezionati alle api, che continueranno ad essere accudite e a lavorare non solo per l’impianto, ma anche per tutto il territorio circostante, come promotrici della biodiversità.

Urbees è oggetto di un reportage realizzato dal fotografo documentarista Giuseppe Nucci. “Quando ho sentito assieme le parole api e termovalorizzatore, ho pensato che questa non fosse una storia qualunque, ma una storia da raccontare. Attraverso la mia lente ho scelto di mostrare che si può fare tanto per continuare a far esistere il mondo come lo conosciamo.”